Musical e Teatro

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I musical di Controcorrente

“Ti piacerebbe l’idea di trascorrere una serata in allegria …una serata con musica e coreografie … stare insieme,confrontandoti con tanti ragazzi …condividendo i valori cristiani che ci fanno crescere liberi e responsabili… testimoniando con energia il tuo sì alla vita… mettendo in gioco i tuoi talenti…dedicando anche con sacrificio e passione una parte del tuo tempo libero per un progetto comune…? ? ?”

È questa la prima idea che ha permesso di far nascere l’esperienza dei recital e musical.  È una idea che è diventata realtà e che ora continua a svilupparsi e contaggiare  tanti bambini, ragazzi, giovani e adulti . Attraverso la preparazione di questi spettacoli ci siamo resi conto del grande valore del teatro e come per molti sia terapeutico per superare alcuni aspetti caratteriali ,psicologici a tutti i livelli : personale , di gruppo e anche comunitario. La preparazione dei musical è per Controcorrente non è il fine ma il mezzo attraverso il quale celebrare un lavoro di analisi, interiorizzazione fatto con gli incontri settimanali. Attraverso la lettura del vangelo e le fonti legate alla vita dei santi c’è un scambio continuo che porta alla vera crescita.

Controcorrente (luglio 2004)

È un recital che presenta la vicende di un gruppo di amici che si ritrovano a casa di Luca: una finestra aperta sull’infinito dalla quale Rossella, Jenny, Marco, Sergio, Alessandra maturano nella disponibilità a sapersi e volersi incontrare per costruire qualcosa che vale.

A casa di Luca si affrontano tematiche sul senso della vita , del dolore, della morte. Proprio il dolore per la morte assurda del loro amico Gerry mette in crisi tutto il gruppo. Sembra che non ci sia via di scampo, ma col tempo riescono ad uscirne donando una svolta alla propria vita. Così la telefonomania di Jenny diventa un “salva vita” per tanti giovani in crisi.

Il comportamento di Paola di urlo verso il mondo degli adulti diventa di atteggiamento amicale costruttivo verso i discotecari. La corsa mania di Marco diventa attitudine di dono di sé . Anche gli altri fanno un salto di qualità perché a casa di Luca i giovani non sono più mossi dal potere che imposta sull’inutile, ma Qualcuno che riempie i loro giorni e le notti di nostalgia infinità: il Dio della vita , della gioia, dell’amicizia.

Madre Teresa di Calcutta (ottobre 2006)

E’ la vita di Madre Teresa di Calcutta raccontata in musica ed in prosa attraverso i suoi pensieri, le preghiere, la sua gente, il suo lavoro,la sua vita, con particolare riferimento agli aspetti più semplici e più umili: l’amore per i poveri, il lavoro il valore nella diversità fra gli uomini, la sua gente, il suo sorriso gioioso nell’affrontare i problemi più tristi…

La storia prende le mosse dal momento in cui Madre Teresa abbandona la congregazione di Loreto, a Calcutta. L’entusiasmo, la voglia di dare inizio alla sua missione nel nome di Dio sono subito messi a confronto con le terribili condizioni di quella parte del mondo, da sempre bisognosa d’aiuto.

Le malattie, la fame, la povertà, l’incontro-scontro con le autorità religiose locali, i problemi e i dolori, i drammi dei singoli individui, sono gli elementi affrontati e svolti ora in musica ora in prosa, con  il chiaro intento di far riflettere ed al tempo stesso fare spettacolo.

Il musical non ha la pretesa di essere la storia di Madre Teresa romanzata in chiave musicale. Intende recuperare teatralmente, offrendoli al pubblico, segmenti e sentimenti “cantati, ballati e mimati” della vita di una piccola donna considerata a ragione  fra le più grandi del mondo. Teresa, un uccellino illuminato al Signore, distribuisce il suo mangime in un mare di sofferenza incommensurabile.

Eppure lotta, ‘ingegna, soffre, prega… e lentamente riesce a costruire, semplicemente,  spargendo intorno a sé amore, fede e speranza. La semplicità è una delle sue armi preferite per combattere la povertà. Una povertà che non è soltanto quella materiale di una terra, l’India, ai limiti della sofferenza; ma è soprattutto la povertà del cuore.

Ora come allora il musical di Santo Francesco d’Assisi (novembre 2007)

È la storia di Santo Francesco raccontata in musica ed in prosa, con  riferimenti agli scritti  francescani e  le espressioni artistiche dei grandi artisti del 1300.

Il canto del gallo all’alba di un nuovo giorno ed il risveglio con il mercato nella piazza di Assisi ci riporteranno nel 1200. Siamo in pieno medioevo e la nascita del mercato, luogo di scambio, fa emergere una nuova classe benestante. Pietro di Bernardone ricco mercante di stoffe chiamerà Francesco il suo primogenito in ricordo della sua amata Francia, luogo prediletto per comprare preziose e rinomate stoffe. Francesco radicato con forza alla sua umanità lo vedremo intelligente e gioviale diventando riferimento per i giovani di Assisi. Non disdegna di organizzare feste e banchetti. Sugli affari è particolarmente ferrato anche se la sua indole buona e generosa lo rende diverso per modo al padre.

Il sogno di Francesco è diventare cavaliere perché solo con grandi imprese di può accedere alla nobiltà e allontanare lo sguardo dai poveri, mendicanti e lebbrosi che tutti i giorni bussano alle porte del negozio per chiedere l’elemosina.

L’esperienza di prigionia durante la guerra contro Perugia gli fanno assaporare l’aspetto buio della sconfitta. Non manchèrà l’incontro con il lebbroso che lo libera dalla sue paure facendogli assaporare la dolcezza in ciò che gli sembrava amaro. Francesco capisce così che la ricerca di un senso per la sua vita non va cercata fuori ma dentro sé.

Il cinguettio degli uccelli , il vento, il canto delle allodole diventeranno richiamo per tornare nell’abbraccio materno della natura e percepire  la sete d’infinito. Nel silenzio Dio parlà alla sua anima e il vangelo diventa il suo copione nel grande teatro della vita.  Il giullare di Dio reputato pazzo e zimbello di Assisi  inizia il suo cammino di libertà. Lo sposalizio con madonna povertà lo porterà a lasciare tutti i privilegi davanti al vescovo ed al padre Bernardone accettando la donazione totale di se stesso a Dio… e con madonna semplicità e sorella provvidenza sperimenta giorno per giorno la radicalità del vangelo trasformando il male in bene perché questa , lui dirà a frate Leone, è la perfetta letizia.

Altri giovani  e nobili iniziano ad intravvedere il nuovo stile di vita proposto da Francesco decidendo di seguirlo secondo la volontà di Dio. Quando i frati diventano 12 Francesco decide di mettere per iscritto una regola e soprattutto farla approvare dal papa. I Frati cominciano così a predicare e attraverso il lavoro, il servizio e la preghiera allontanano l’ozio fonte delle grandi tentazioni del diavolo che più volte comparirà per destabilizzare la scena. Particolare emozione lungo tutto lo spettacolo e la continua presenza di Chiara , la pianticella coltivata da Francesco e fondatrice dell’ordine francescano femminile. Anche lei nobile di origine a 18 anni lascia tutto per abbandonarsi alle braccia di Dio e seguire Francesco  attraverso la vita contemplativa.

E che dire del  grande desiderio di Francesco di vivere fino in fondo il santo vangelo : “due cose ti chiedo Signore prima di morire” dirà Francesco : ”di vivere nella mia carne la passione della croce e la seconda di sentire il tuo grande amore per noi poveri peccatori prima di morire”. Sorella morte, che uccide i giorni per far vivere i secoli, accoglierà il corpo di Francesco donandogli il sollievo dopo tante sofferenze : una grave malattia allo stomaco,ai polmoni, cieco e piagato dalle stigmate, canterà nudo sulla nuda e cruda terra il gioioso cantico delle creature quale testamento spirituale per l’umanità . Lo spettacolo è volutamente semplice , come lo è stato la vita di questo santo. Il risalto di questo aspetto è  ancora più evidente nei nove inserti in prosa che rappresentano nove episodi di vita nostra quotidiana rappresentata da un gruppetto di giovani che vivono la gioia, la voglia di scoprire , la ricerca di grandi emozioni ,  le delusioni e le paure tipiche dell’adolescenza a cui Francesco consiglia e suggerisce di cercare la  pienezza e non superficialità nella vita quotidiana. E nonostante un salto di oltre 800 anni,  santo Francesco è capace di proporci uno stile di vita straordinariamente nuovo, rivoluzionario e  inverosimilmente controcorrente. Attraverso questo musical abbiamo tentato di immaginare l’uomo, con se stesso, tra gli uomini e di fronte a Dio nelle gioie e anche nelle miserie della vita … E’ solo alzando lo sguardo che scopriamo di non essere per la terra.  Ve lo racconteremo facendovi scoprire  l’infinita serenità di Santo Francesco. Quella stessa serenità che  dona anche oggi  a tutti coloro che desiderano imitarne lo stile di vita.

Cammino di speranza (Ottobre 2008)

È un musical che affronta la problematica della dipendenza alcoolica e delle relative conseguenze. Il musical parte con una scanzonata compagnia che si ritrova in un’osteria. A frequentare quell’ambiente c’è anche Stefano un alcolizzato. Ad osservarlo c’è anche Massimo che dopo aver preso un buon caffè comprende il problema di Stefano ormai incatenato dall’alcool.

Stefano sbronzo affronta un monologo con il pubblico capendo così l’origine del suo problema. Massimo la mano amica si renderà disponibile ad aiutarlo a differenza dei passanti che con tre scenette simpatiche scanseranno Stefano, accasciato a terra.

Sarà un gruppo di amici che frequenta un club per alcoolisti in trattamento che accoglieranno Stefano donando un seme di speranza che dal problema se ne può uscire con tanta buona volontà. Il Musical è inedito e preparato da Sonia Nascimben che ricopre il ruolo si servitrice insegnante in un club dell’ACAT del Livenza.

Reality sciò (2009)

“Reality sciò” uno spettacolo presentato dal ragazzi che hanno partecipato nel 2009 il laboratorio “CONTROCORRENTE Junior” che permette ai ragazzi dai 14  ai 18 anni di mettersi in gioco con il canto, il ballo e la recitazione.

Il recital è ambientato in un liceo dove si organizzano le selezioni per partecipare a un reality show televisivo. Gli studenti sono in fibrillazione: diventare volti noti della tv è un sogno allettante per molti. Ma questo sogno di facile gloria si scontra subito con piccoli inganni, delusioni, amicizie tradite.

E ben presto emerge la falsità di un successo conquistato senza meriti e senza fatica. Alla fine i ragazzi apriranno gli occhi sulla falsità di certi miti della televisione, e troveranno una personale strada per realizzare i loro sogni.

…scrivi : Amore(2010)

In collaborazione con Jobel teatro e diocesi di Concordia Pordenone

In una città non identificata, prototipo di una qualsiasi città moderna, Marco, un giovane musicista in crisi creativa, si interroga e riflette su alcuni concetti che coinvolgono l’umanità intera. Marco viene “costretto” ad uscire di casa dalla lettera di un caro amico che vuole incontrarlo e si ritrova così a muoversi all’interno della sua città. Ogni luogo in cui Marco arriva ha una doppia valenza, reale e simbolica, e in ogni luogo Marco si trova di fronte ad una piaga dell’umanità, ad una condizione di malessere in cui vive l’uomo… ma ogni piaga ha la sua cura, che Marco apprenderà passo dopo passo grazie ad un Uomo misterioso (don Luigi Monza) che lo accompagna nel suo cammino, fornendogli nuovi strumenti per guardare alla quotidianità da una diversa prospettiva. Per Marco ogni luogo, personaggio, avvenimento con cui si confronta è lo spunto per una nuova ricerca verso quelle cure di cui il mondo ha bisogno, ma soprattutto è l’invito e, al tempo stesso, l’inizio per un cambiamento interiore, per arrivare ad essere straordinari nell’ordinario.

E un’attività promossa dalla Pastorale Giovanile e si rivolge a ragazzi e giovani interessati a esplorare contenuti spirituali attraverso il linguaggio teatrale. La conduzione del laboratorio, avviato da due anni nella nostra diocesi, è affidata all’Arteam Jobel di Roma, compagnia di attori professionisti specializzati nell’insegnamento teatrale a ragazzi in età scolare e che ormai da diversi anni studia e realizza opere su figure di santi, beati e servi di Dio. Strutturato con incontri di formazione mensili, il laboratorio ha la sede operativa presso la parrocchia di Bibione e ha visto la partecipazione di giovani provenienti oltre che dalla stessa località turistica veneta, anche dalle parrocchie di Tamai (gruppo “Controcorrente”, che ha anche eseguito il laboratorio scenografico), Spilimbergo, Maniago e Tiezzo.

In Diocesi sono state proposte due rappresentazioni teatrali, entrambe in occasione dell’incontro annuale per i giovani alla vigilia della domenica delle Palme: una rappresentazione sulla figura di san Paolo a Concordia Sagittaria in sinergia con l’Orchestra dei Giovani (2009) e una su don Luigi Monza a San Vito al Tagliamento (2010).

Per saperne di più:  http://www.luigimonza-teatro.it

JESHUA dalle profezie all’uomo-Dio

…Jeshua ,così veniva chiamato Gesù in lingua Aramaica…

il musical Jeshua è una proposta originale nel genere e nei contenuti, per raccontare la straordinaria storia dell’uomo-Dio che ha cambiato l’ordine del tempo e della storia . Attraverso 20 brani musicali ed altrettanti inserti in prosa, viene ripercoesa la storia di salvezza che si è incarnata nella nostra umanità attraverso l’amore tra Giuseppe, il falegname di Nazaret, e una ragazza di nome Maria.  La nascita di un bambino atteso da millenni,  il rapporto intimo con Dio-Padre , la chiamata dei dodici discepoli segneranno le prime tappe strategiche per la sua missione . Gesù attraverso l’annuncio del regno di Dio manifesterà una particolare attenzione agli ultimi come i bambini , le donne, i sofferenti ed i peccatori. Nello stesso tempo diventeranno motivi di scandalo per le autorità religiose e politiche del tempo che cercheranno un capo d’accusa per condannarlo a morte.   Il processo a Gesù interamente musicato, ripercorrono, con un ritmo continuo e incalzante, le varie fasi della passione fino alla condanna, alla morte e alla risurrezione di Cristo in un crescendo coinvolgente alternato da momenti drammatici e di commozione . Non mancheranno durante tutto il musical la proposta del messaggio di Gesù in chiave attuale, dove i paradossi della società antica e di quella contemporanea vengono messi a confronto, suscitando il dibattito sul rapporto tra civiltà-progresso e valori umani.

Controcorrente presenta Jeshua

Era l’AGOSTO 2008 quando durante un pellegrinaggio a Medjogorie chiedemmo a Maria, madre e discepola di GESU’, come continuare il nostro cammino in modo “Controcorrente”. Lei non ci parlo direttamente ma ci indirizzo verso la risposta : il messaggio che lei avrebbe inviavo ai veggenti nel periodo del nostro pellegrinaggio proprio lì c’era la risposta.

Cari figli anche oggi vi invito alla conversione personale. Siate voi a

convertirvi e , con la vostra vita, a testimoniare, amare, perdonare e

portare la gioia del Risorto in questo mondo in cui mio figlio è morto e in

cui gli uomini non sentono il bisogno di cercarlo e di scoprirlo nella

propria vita. Adoratelo e che la vostra speranza sia speranza per quei

cuori che non hanno GESU’. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

JESHUA’ ci sembrano suoni di altri tempi ma è così che Maria il suo GESU’ nella lingua aramaica.

Un Musical impegnativo che ha segnato da parte di tutto il gruppo la consapevolezza che Gesù quando chiama chiede e da molto. Infatti fin dall’inizio è partito un approfondimento anche storico su questa straordinaria figura con una serie di incontri formativi e spirituali con Don Federico Zanetti biblista , resp.della pastorale Giovanile e vice rettore del seminario diocesano di Concordia Pordenone, che ha evidenziato fin da subito la straordinaria attualità del messaggio evangelico.

Ci sono stati tanti segni , tante evidenze della presenza di GESU’, soprattutto dagli attori che hanno vissuto e drammatizzato alcuni tratti evangelici.  Le parole che sentiremo sono le parole che GESU’ ci ha lasciato. Lasciamo che entrino e trovino spazio nel nostro profondo affinchè torniamo a casa con una pace e la una serenità che solo GESU’ dona a tutti senza distinzione. Le canzoni che sentirete sono le nostre parole, i nostri slanci,le nostre preghiere, i nostri dubbi ed i nostri conflitti interiori che scaturiscono dalle continue mortificazioni del nostro io che come semini devono morire per poter germogliare a vita nuova.

Pinocchio … la storia nella Storia…

Spettacolo teatrale musicato, preparato da 40 fanciulli e ragazzi per un pubblico di tutte le età, che ha per soggetto la figura di Pinocchio protagonista di un famoso romanzo scritto da Carlo Collodi a Firenze nel 1881. Le avventure di Pinocchio che tutti conoscono sono presentate con una chiave di lettura teologica proposta dal cardinal Biffi con il libro “Contro Mastro ciliegia” . I giovani attori ci fanno ripercorrere la storia di Pinocchio con un parallelismo continuo con la storia della Salvezza dell’uomo che inizierà dalla Genesi fino alla parabola del Padre Misericordioso presente nel vangelo di Luca. L’opera ha una durata di un’ora e 10 minuti  e si sviluppa in 16 scene rappresentate sia in prosa sia musicalmente con 8 canzoni. L’opera di grande impatto emotivo è arricchita di effetti luce e videoproiezioni che riescono a  creare suggestione e partecipazione del pubblico.

TRAMA

Il cammino quello di Pinocchio che inizia con  il Creatore (Geppetto) che genera la sua creatura (burattino) e per amore lo lascia libero di andare. Il burattino scopre di avere una coscienza (grillo) e questa presenza , benché fastidiosa, gli permette di ritornare sempre nella strada maestra nonostante le tentazioni (gatto e la volpe), le paure (il bosco), le sopraffazioni dei potenti (mangiafuoco). Il passaggio più significativo lo troviamo al centro dello spettacolo con la presenza della fata turchina : essa come Maria nella grande Storia della Salvezza(la bibbia) rappresenta la transizione tra l’antico e nuovo Pinocchio. E’ qui che Pinocchio affronta la realtà della Malattia e della Morte.

L’acqua ed il pane segneranno per Pinocchio l’inizio di un nuovo cammino  (battesimo ed eucarestia) verso il Padre ma… Le ricadute sono dietro l’angolo ed ecco che la falsità e la menzogna (il naso che si allunga) e la vita mondana fatta solo di puro piacere (paese dei balocchi) , porteranno ad una ricaduta di Pinocchio ancora più in basso perche fatto per scelta e non più per ingenuità .

L’imbestialimento della creatura (Pinocchio diventa quasi asino) e la coscienza (grillo) assopita di Pinocchio saranno risvegliate dal pentimento e dalla grande nostalgia dell’amore del Padre. Pinocchio capisce che il motore che muove tutte le cose non è l’egoismo di pensare solo per se stessi ma il dono di se (l’amore): come Geppetto (Dio attraverso Gesù) dona totalmente la sua vita per ritrovare Pinocchio (la pecorella smarrita)  così anche lui se vuole ritrovarlo deve seguirne l’esempio. Pinocchio ,consapevole dei limiti , si butterà  in mare per salvare Geppetto ma le onde ed i flutti del mare avranno il sopravvento. Pinocchio in grazia di questo gesto di amore totale diventa un bambino vero con il tanto atteso abbraccio misericordioso del Padre.

L’essenziale è Invisibile agli Occhi

Introduzione

L’Essenziale è Invisibile agli Occhi è la concretizzazione di un progetto di catechesi esperenziale per ragazzi ed adolescenti cominciato nel novembre 2012 e poi realizzato come spettacolo tra il giugno e settembre 2013. Sono coinvolti al progetto oltre 40 ragazzi dai 6 ai 13 anni con 8 adulti educatori e 4 giovani aiuto educatori.
I primi 5 mesi sono cominciati con incontri bi-mensili di 3 ore ciascuno fatti la domenica mattina attraverso un parallelo tra racconto, sacra scrittura e vita.
Da giugno in poi sono cominciate le prove per allestire lo spettacolo teatrale.
Lo spettacolo è per tutte le età ed ha una durata di 1 ora e 15 minuti circa.

Trama

Lo spettacolo inizia mettendoci davanti agli occhi la realtà del mondo , spesso cruda , violenta , cosi come ce la fanno vedere i media e dove le parole che sentiamo hanno perso il loro significato iniziale. E’ la realtà del mondo  che preferisce la cronaca nera rispetto ai fatti positivi, che preferisce il pettegolezzo al posto della verità , che preferisce il frivolo rispetto la conoscenza, che preferisce la morte rispetto la vita , il pessimismo all’ottimismo.

Lo spettacolo  “l’essenziale  è invisibile agli occhi ” è una lettura del mondo attraverso la visione dei due protagonisti ,un aviatore ed il piccolo principe,  che ci mostreranno il mondo da due punti di vista diversi : quello dei grandi e degli adulti  a volte conformati dal mondo , e quello dei bambini e fanciulli aperti a cogliere e stupirsi di tutto.

In parallelo alla storia del piccolo principe la storia avrà anche una lettura teologica che verrà legata in 4 momenti

  1. All’inizio per capire il vero significato di apocalisse
  2. Nella simbologia dei numeri e soprattutto del numero 7
  3. Presenza del male e dell’antico serpente
  4. Alla fine con la prospettiva alta della vita della donazione di se stessi per amore e la visione apocalittica della nuova Gerusalemme celeste che è qui tra noi , ora , adesso…

NARNIA SVEGLIATI AMA.PENSA.PARLA (2017)

Il nuovo inedito del Gruppo ControCorrente

 Narnia svegliati : ama pensa parla. (ottobre 2017)

il musical teatrale tratto dalle Cronache di Narnia di C.S. Lewis

Chi è C.S. Lewis e perché proprio Le Cronache di Narnia?

Clive Staples Lewis, meglio conosciuto come C. S. Lewis (Belfast, 29 novembre 1898Oxford, 22 novembre 1963), è stato uno scrittore angloirlandese.

Noto al grande pubblico principalmente come autore del ciclo di letteratura fantastica Le cronache di Narnia, fu docente di lingua e letteratura inglese all’Università di Oxford.

Le vicende biografiche di Lewis meritano una certa attenzione: si pensi alla morte della madre, avvenuta quando Lewis aveva dieci anni, o la complessa evoluzione intellettuale del giovane Clive sfociata nella conversione al cristianesimo, per non parlare dell’amicizia con i membri del club degli Inklings J. R. R. Tolkien e Charles Williams.

Nel 1920 Lewis riceve il First in Honour Moderations (Letteratura greca e latina), nel 1922 il First in Greats (Filosofia e storia antica) e nel 1923 il First in English. Comincia così una carriera accademica che lo porterà ad ottenere prima l’incarico di tutor temporaneo di filosofia presso l’University College e poi, nel 1925, quello di Fellow and Tutor di Lingua e Letteratura Inglese presso il Magdalen College di Oxford, dove rimase fino al 1954 quando divenne docente a Cambridge. Ad Oxford negli anni venti incontra J.R.R. Tolkien e, dopo la primitiva antipatia, i due diventano amici, passando molto tempo assieme a discorrere dei loro argomenti preferiti: Asgard e i miti nordici.

Discutono molto anche di religione e Tolkien, cattolico, contribuisce, assieme ad Hugo Dyson, al radicale cambiamento di Lewis che tra il 1929 e il 1931 decide di convertirsi al cristianesimo aderendo alla chiesa anglicana. Tolkien sperava di convincerlo a farsi cattolico, ma il retroterra culturale nord-irlandese di Lewis lo porta ad aderire a quella che definirà “una via media tra cattolicesimo e protestantesimo” cioè la chiesa anglicana. Lewis dapprima abbandona l’ateismo degli anni giovanili per professarsi genericamente teista poi decide di accettare la fede cristiana nella sua interezza. Un’analisi molto interessante delle varie fasi della sua conversione viene fatta dallo stesso Lewis nella sua autobiografia degli anni giovanili Sorpreso dalla gioia e nel romanzo allegorico Le due vie del pellegrino pubblicato nel 1933, due anni dopo la sua conversione.

Nelle modalità della conversione di Lewis vanno anche cercate importanti chiavi di lettura della sua opera. Come riferisce H. Carpenter nel libro Gli Inklings nella notte del 19 settembre 1931 è Tolkien a fornire all’amico una suggestione fondamentale per poter accettare pienamente il Cristianesimo, ricorrendo proprio all’amore di Lewis per la mitologia e alle teorie di Barfield.

« Tolkien chiese a Lewis se, godendo di tanti miti che parlavano di morte e resurrezione di antichi Dei, si fosse mai posto la domanda del loro “significato”. Naturalmente no, si limitava ad appassionarsi a quelle storie e ne ricavava intuitivamente qualcosa che i più astrusi ragionamenti teologici non avrebbero mai potuto dargli. Perché, allora, non poteva considerare la storia del Cristo come un racconto che si fa vero? Così come parlare è un’invenzione riguardante oggetti e idee, sosteneva Tolkien, il mito è un’invenzione a proposito della verità. »

 

Lewis pubblica nel periodo tra il 1930 e il 1950 la maggior parte delle sue opere, sia quelle prettamente accademiche che i romanzi. Importante in questi anni è la sua amicizia con Charles Williams che assieme a Tolkien è membro del circolo letterario degli Inklings. In quegli anni Lewis dichiara apertamente che Williams è l’autore che lo ha influenzato di più. Tolkien invece è molto diffidente nei confronti degli interessi esoterici di Williams. Mentre continua la sua carriera accademica Lewis già nel corso degli anni quaranta raggiunge una enorme popolarità grazie ai suoi romanzi e ai suoi saggi che vendono milioni di copie tanto da meritare nel 1947 l’articolo di copertina della rivista Time Magazine[1], che viene intitolato “Don v. Devil” con riferimento a Le lettere di Berlicche pubblicate nel 1942. Ma questa popolarità diventa se possibile ancora maggiore quando, a partire dal 1950, Lewis comincia a dedicarsi alla narrativa per l’infanzia pubblicando le storie delle Cronache di Narnia.

Grazie alle Lettere di Berlicche l’autore inglese strinse un’amicizia epistolare in latino col sacerdote scaligero don Giovanni Calabria (Verona, 8 ottobre 1873Verona, 4 dicembre 1954) ,  presbitero italiano e  Fondatore delle congregazioni dei Poveri Servi e delle Povere Serve della Divina Provvidenza, proclamato santo da papa Giovanni Paolo II nel 1999.

 

Lewis è ormai all’apice della sua fama quando, nel 1950, riceve la prima lettera di Helen Joy Davidman-Gresham, un’americana appassionata delle sue opere. Con lei inizia subito un lungo rapporto epistolare. Coincidenza singolare: nelle opere di Lewis il misterioso rapporto dell’uomo con l’assoluto e con il desiderio che ne è la manifestazione viene descritto con il concetto di ricerca della gioia (in inglese joy, si vede a questo proposito l’autobiografia Surprised by joy). All’età di 52 anni Lewis finisce con l’incontrare una donna che si chiama proprio Joy e si innamora di lei. Il rapporto continua in forma epistolare finché, nel 1952, Lewis incontra personalmente la donna ed inizia a frequentarla. Nel 1956 si unisce a lei con un matrimonio civile (ufficialmente solo per garantirle la cittadinanza britannica) e nel 1957 celebra anche le nozze religiose secondo il rito anglicano. Joy però si ammala di tumore alle ossa e muore nel 1960.

Il racconto dell’esperienza della morte della moglie e dei momenti successivi è affidato alle pagine di Diario di un dolore (A Grief Observed), pubblicato nel 1960 con lo pseudonimo di N. W.Clerk.

Clive Staples Lewis muore il 22 novembre del 1963 in seguito all’aggravarsi di problemi cardiaci. Viene sepolto nel cimitero di Headington Quarry Churchyard a Oxford. La morte viene praticamente ignorata dai media perché nello stesso giorno viene assassinato J.F.Kennedy e muore Aldous Huxley.

 

Narnia: un classico della letteratura

Lewis ottiene una enorme fama come scrittore per l’infanzia dal successo della serie di fiabe moderne, scritte tra il 1950 ed il 1956, che compongono la saga de Le cronache di Narnia. La saga, composta da sette libri pubblicati in epoche differenti, narra la storia del mondo di Narnia. Si tratta di un luogo fantastico, in cui gli animali parlano, la magia è comune ed il bene è in lotta con il male. Oltre ai numerosi temi cristiani, la serie prende in prestito anche personaggi ed idee della mitologia greca e romana, dai racconti tradizionali britannici e dalle fiabe irlandesi.

Secondo alcune fonti, il nome di Narnia era conosciuto a Lewis fin dall’infanzia, tanto che nel suo atlante latino era sottolineata, nella cartina d’Italia, la città di Narnia ora chiamata Narni[3].

Dal libro la casa di produzione Walden Media ha sviluppato un ciclo di film. Il primo episodio, Le cronache di Narnia: il leone, la strega e l’armadio, è uscito nel 2005, il secondo, Il principe Caspian, nel 2008 ed il terzo, Il viaggio del veliero, nel 2010.

Il ciclo di Narnia ha subito anche pesanti critiche, prevalentemente da parte di oppositori che ne hanno criticato l’ideologia di fondo; in particolare, lo scrittore Philip Pullman in un articolo[4] pubblicato su The Guardian nel 1998 espone le sue perplessità sulle modalità con cui Lewis introduce idee religiose e filosofiche in opere per l’infanzia. Lo stesso Pullman ha pubblicato tra il 1995 e il 2000 un ciclo di tre romanzi fantasy che secondo alcuni sarebbero una replica, ugualmente colma di idee filosofiche e religiose, alle cronache di Narnia.

Inoltre abbiamo amato particolarmente gli innumerevoli rimandi alla religione cristiana, che abbiamo potuto approfondire attraverso l’analisi di tutti e sette i libri della serie, venendo a scoprire, con nostra grande sorpresa, una storia nella storia. La storia della vita di Gesù, e quindi il Vangelo, affiancato costantemente con quello che ho definito “il disegno di Dio”, dalla Creazione al Giudizio Universale, raccontati nelle storie e nelle avventure di Narnia. Sicuramente dei libri dalla duplice valenza che con la loro capacità di emozionare e far sognare riescono a catturare e imprigionare per sempre il cuore di ogni lettore, senza distinzioni d’età.

Protagonista della nostra storia non sono i personaggi classici delle Cronache di Narnia, ma sarà  l’ultimo Libro della Cronache di Narnia. In quel libro sono raccontati tutti i fatti accaduti nel mondo di Narnia dalla sua creazione alla sua fine e rappresenta l’ultima porta tra il nostro mondo e quello fantastico di Narnia .

Lewis negli anni 50 scrivendo a un giovane ammiratore affermò:

« Supponiamo che ci sia una terra come Narnia e che il Figlio di Dio diventi in questa un Leone, come è diventato un Uom o nel nostro mondo, e quindi immaginiamo cosa succede” »

In un’altra lettera afferma chiaramente: « Se Aslan (il grande leone) rappresentasse la divinità  immateriale nella stessa maniera in cui Giant Despair rappresenta la disperazione egli sarebbe una figura allegorica. Comunque in realtà egli è un’invenzione che dà una risposta immaginaria alla domanda, ‘Come potrebbe essere Cristo, se ci fosse un mondo come Narnia ed Egli scegliesse di incarnarsi e morire e risorgere nuovamente in quel mondo come Egli ha effettivamente fatto nel nostro?’ Questo non è per niente allegorico. »

 

I libri contengono chiare allusioni alla dottrina cristiana. La saga può essere letta come una storia del mondo, dalla creazione (Il nipote del mago) fino all’apocalisse (L’ultima battaglia): Aslan compare come una rappresentazione di Cristo, mentre l’Imperatore d’Oltremare come una raffigurazione di Dio. Nel libro “La sedia d’argento”, la strega malvagia che si trasforma in un serpente può essere vista come il Serpente che tentò Eva nella Bibbia; nell’ultimo libro può essere individuato un riferimento alla venuta di un anticristo  seguita dalla fine del mondo e dal giudizio universale ; mentre nel libro Il leone, la strega e l’armadio ci sono i chiari riferimenti evangelici con  la redenzione dell’umanità corrotta dal peccato attraverso  il sacrificio e resurrezione di Gesù.

 

Lo spettacolo

La Storia ,che vi presenteremo ,si snoda  attraverso 20 quadri con 10 inserti in prosa , 7 coreografie,  8 canzoni di cui 4 inedite . Lo spettacolo e interamente musicato ed adatto per tutte le età .

Per i contenuti , il messaggio ed la rivisitazione teologica delle Cronache di Narnia ,è un musical adatto anche ad educatori, catechisti , insegnati e sacerdoti, e rappresenta una modo diverso per comunicare le verità di fede.

Lo spettacolo è interpretato da una equipe di 10 giovani e adulti assieme ad una 30ina di ragazzi e adolescenti che per oltre un anno si sono impegnati nell’approfondimento catechetico  e poi nella messa in scena
dei vari quadri dello spettacolo .

Ci sono voluti un anno di lavoro per mettere in scena uno spettacolo inedito ed originale con il contributo  e la consulenza  professionale di esperti del settore come Jobel Teatro di Roma che ha curato la formazione teatrale dell’equipe e l’Ortoteatro di Pn per  gli affinamenti delle prose .

Lo spettacolo e le sue repliche saranno fatte inizialmente  in sede stabile presso l’oratorio di Tamai per poter operare i normali affinamenti e miglioramenti.

Raccomandiamo la prenotazione poichè l’ingresso è a numero chiuso . Inoltre se ci sono gruppi numerosi ( maggiore di 50 persone) è possibile concordare delle repliche personalizzate.

 

 

Per dettagli e prenotazioni :

www.gruppocontrocorrente.it alla pagina EVENTI   

oppure  cell-sms 3472296593